venerdì 17 febbraio 2017

Che suono fa la felicità?

13:10:00


























Che suono fa la felicità? Quello dei suoi occhi quando stringono le ciglia per fare la «faccia brutta» più bella del mondo. Quello delle sue dita quando spalmano per finta la crema della mamma. Quello delle sue labbra quando mi accendono il viso con un bacio. Quello dei suoi piedini quando esultano i successi delle nuove scalate. Quello del mio cuore quando buca il cielo ogni volta che, al grido di «mamma-mamma-mamma», abbandona i giochi per correre ad abbracciarmi.

martedì 14 febbraio 2017

San Valentino a modo mio

13:00:00


Per tutte quelle volte che sono caduta e con un sorriso mi sono rialzata.
Per tutte quelle volte che mi sono piaciuta nonostante l'ingratitudine dello specchio.
Per tutte quelle volte che ho avuto paura di sbagliare e poi non ho sbagliato.
Per tutte quelle volte che ho sbagliato e non ho avuto paura di farlo.
Per tutte quelle volte che sono rimasta in silenzio perché con gli occhi avevo già detto tutto.
Per tutte quelle volte che ho chiuso gli occhi aprendo solo il cuore.
Per tutte quelle volte che ho ascoltato con il cuore e abbracciato solo con gli occhi.
Per tutte quelle volte che ho scritto post stupidi perché non prendersi troppo sul serio non è mica da stupidi.
Per tutte quelle volte che arrossisco e mi mancano le parole.
Per tutte quelle volte che l'amore non ha bisogno di parole.
Per tutte queste volte io amo la vita.

venerdì 9 dicembre 2016

Biscotti con gocce di cioccolato

17:15:00
Sono una pessima, pessima blogger. Il mio narcisismo virtuale è stato sopraffatto da panni da piegare, piatti da lavare, giocattoli da raccogliere e turni da rispettare. Ebbene sì, sono tornata al lavoro, ma non quello vecchio tutto-mostre-e-distintivo: da oltre un mese servo ai tavoli di un ristorantino molto carino nel cuore di Catania. Di giorno sono mamma/casalinga, di sera cameriera/tuttofare. Tempo per cucinare? Vicino lo zero. Tempo per scrivere? Sotto lo zero. Tempo per me? Non pervenuto. 
In programma avevo comunque tanti bei post. Tra tutti il primo compleanno di Cecilia o meglio quello che avrei voluto organizzare (un bel picnic in pineta!) se la mia nanetta vegana non fosse stata investita dal raffreddore e se la raggiante Catania di carmenconsoliana memoria non fosse stata colpita da maltempo. Così, le candeline sono state spente in casa in una domenica trascorsa tra fiumi di lagrime e mocciolo della festeggiata versione koala. E io versione albero per la koala. Niente lanterne, niente bolle di sapone. Solo qualche palloncino e una bellissima torta di cake design rigorosamente vegan (come tutto il buffet d'altronde) e tanti amici costretti ad indossare occhialetti di carta vestiti a festa. Pazienza, il mio bellissimo cestino da picnic lo sfoggerò l'anno prossimo. Questa bella e buona ricetta, invece, la sfoggio subito subito!

ingredienti
250 gr di farina tipo 1
120 gr di zucchero di canna
80 ml di olio di oliva
60 ml di acqua
limone e bicarbonato
gocce di cioccolato fondente

difficoltà
facile

cottura
10 minuti

preparazione
60 minuti



In una ciotola versate la farina e lo zucchero. Mescolate bene e aggiungete l'olio, l'acqua e infine il limone e il bicarbonato (anche 8 gr di cremortartaro vanno benissimo). Impastate gli ingredienti e formate un panetto. Avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo per circa un'ora. Lavoratelo poi con il mattarello e stendete la frolla. Utilizzate le formine che desiderate per ricavare i vostri biscotti. Decorate con le gocce e infornate per circa 10 minuti a 180 gradi.

sabato 26 novembre 2016

GENNAIO / la spesa di stagione: frutta e verdura

17:21:00

Il freddo pungente di gennaio ci ricorda di fare una bella iniezione di vitamine. Estratti di verdure e spremute di agrumi ci daranno una mano a rinforzare le nostre difese immunitarie che potrebbero essere messi alla prova da raffreddori e influenze varie. Anche questo mese la natura infatti ci porta in tavola frutta e verdura dai colori bellissimi e superlativi pure nella ricchezza di sostanze nutritive. Dai colori caldi dell'arancio e rosso degli agrumi al verde e giallo di mele, pere, kiwi e cavoli. Sfruttiamone al meglio tutte le proprietà alternandoli spesso nei nostri piatti. Quando andate al mercato, oltre a comprare ingredienti speciali per le vostre deliziose ricette, state facendo anche una scorpacciata di genuini e freschi toccasana: via quindi a sportine policrome e sgargianti di natura!


/ ERBE E AROMI / 


prezzemolo
rosmarino
salvia

/ VERDURA / 
aglio 
barbabietole
bietola da costa 
broccoli
broccolo romanesco
carciofi
cardi
carote
cavolfiori
cavolo cappuccio
cavolo verza
cavolini di Bruxelles
cicoria
cime di rapa
cipolle
finocchi
funghi
indivia
legumi secchi
lattuga
patate
porri
radicchio
rape
ravanelli
scalora
scalogno
sedano
sedano rapa
spinaci
tartufi
topinambur
valerianella
zucche

RICETTA DI STAGIONE
Zuppa di zucca e ceci

/ FRUTTA / 
arance
castagne
cedri
clementine
kiwi
limoni
mandarini
mele
pere
pompelmi

RICETTA DI STAGIONE
Insalata di arance, finocchi e melagrana



venerdì 25 novembre 2016

DICEMBRE / la spesa di stagione: frutta e verdura

12:00:00







Giallo, rosso, verde, arancione, viola, marrone. I colori di frutta e verdura incantano anche chi non ne fa molto uso. Peccato davvero non mangiarne perché la tavolozza della natura oltre a dipingere un incanto per gli occhi ci regala, oltre alla forma, anche molta, molta sostanza. Ogni colore infatti incarna specifici nutrienti e mescolarli il più possibile ci aiuterà a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero.
Ma perché è fondamentale rispettare la stagionalità degli alimenti? Semplice: le piante che seguono il loro normale ciclo di vita presentano una quantità maggiore di nutrienti e principi attivi. Frutta e verdura di stagione non solo sono più gustose ed economiche, ma sono pure buone per il pianeta. Comprate pomodori o zucchine in inverno? MALE! Il loro costo ambientale è elevatissimo: per farli crescere secondo i consumi e non secondo natura servono grandi serre riscaldate e illuminate che richiedono molta energia, per non parlare del dispendio di acqua, pesticidi e fertilizzanti.
La natura sta per iniziare il suo periodo di riposo: è in arrivo dicembre! Per fortuna anche con il freddo l'orto non va in letargo ma ci dona una spesa buona naturalmente. Di seguito spunti per far felici le vostre sportine e per le vostre gole golose, invece, qualche ricetta di stagione.

/ ERBE E AROMI / 

coriandolo
finocchietto
rosmarino
salvia
santoreggia
timo

/ VERDURA / 
barbabietole
batata rossa e viola
bietola da costa 
broccoli
broccolo romanesco
carciofi
cardi
carote
cavolfiori
cavolo cappuccio
cavolo verza
cavolini di Bruxelles
cicoria
cime di rapa
cipolle
finocchi
indivia
legumi secchi
lattuga
patate
porri
radicchio
rape
ravanelli
scalora
scalogno
sedano
sedano rapa
spinaci
tartufi
topinambur
valerianella
zucche

/ FRUTTA / 
arance
bergamotto
cachi
castagne
clementine
kiwi
limoni
mandarini
mandorle
melagrana
mele
noci
nocciole
pere
pompelmi
uva

RICETTE DI STAGIONE

domenica 9 ottobre 2016

Polpette di lupini

13:58:00
Se dico lupini cosa vi torna in mente? A me diverse cose. L'estate, le feste patronali, gli ambulanti ai caselli autostradali, la mia città (a Roma, a proposito, li chiamiamo fusaglie), il naufragio della Provvidenza (la barca dei “Malavoglia” di Giovanni Verga) e, da ieri sera, anche queste favolose polpette. I lupini sono antichi legumi, conosciuti fin dai tempi degli Egizi e dei Maya, che riducono grassi e colesterolo, fanno bene al cuore, non contengono glutine e sono portatori sani di fibre e proteine. Aggiungeteli, se non l'avete già fatto, alla vostra lista della spesa e già che ci siete armatevi di pazienza perché ne dovrete sbucciare 250 grammi per questa ricetta. Eh sì, la felicità del palato si raggiunge lupino dopo lupino, fusaglia dopo fusaglia. E, soprattutto, polpetta dopo polpetta. 

ingredienti
500 gr di patate
250 gr di lupini
1 carota
1 zucchina
mezza cipolla
prezzemolo
pangrattato
sale e pepe
olio EVO

difficoltà
facile

cottura
10 minuti

Sbucciate i lupini e frullateli insieme alla cipolla, un pizzico di sale e pepe. Nel frattempo lessate le patate, la carota e la zucchina e dopo averle schiacciatele con una forchetta aggiungetele al composto di lupini che dovrà risultare abbastanza cremoso. Unite un filo di olio, un bel trito di prezzemolo, aggiustate di sale e pepe e mettete in frigo per circa 3 ore. Formate poi delle palline, passatele nel pangrattato e friggete, friggete, friggete!

mercoledì 28 settembre 2016

Biscotti alla cannella

12:37:00
Basta un cucchiaino di cannella e una grattugiata di scorza di limone per rendere speciale un pomeriggio di noia! Così ieri, mentre Cecilia dormiva, ho sfornato una leccarda profumata di biscotti aromatici tondi tondi. Riscaldate le mani, posizionate gli strumenti del mestiere, organizzate gli ingredienti che si parte con la preparazione!

ingredienti
250 gr di farina integrale
120 gr di zucchero di canna
100 ml di olio di girasole
100 ml di latte alla nocciola
1 cucchiaino di polvere lievitante
1 cucchiaino di cannella
1 limone

difficoltà
facile

cottura
30 minuti

preparazione
40 minuti

Setacciate in una ciotola la farina e il lievito. Aggiungete la cannella, lo zucchero, la scorza grattugiata del limone e mescolate bene. Versate i liquidi e iniziate a impastare prima con l'ausilio di una forchetta, poi passate alle mani. Appena il panetto sarà pronto avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo per circa 45 minuti. Dopo averlo tirato fuori tamponatelo con uno scottex perché potrebbe risultare un po' “unto” e stendetelo con un mattarello. Con il coppa pasta ricavate circa 20 biscotti e fateli cuocere a 180 gradi per 20 minuti circa.

mercoledì 21 settembre 2016

Timo

11:49:00
L’uccellino Timo era un giardiniere in erba. Ma non un giardiniere qualsiasi. Era giardiniere di sorrisi. Mangiava molti gnocchi e indossava sempre camice a quadrettoni. Le sue piume erano blu come gli occhi del cielo e gialle come la pelle dei limoni. Gli amici lo prendevano in giro: la sua cresta appuntita lo faceva rassomigliare a un unicorno. Ma Timo non si offendeva affatto, anzi, questa similitudine lo lusingava parecchio. Quella notte avrebbe spiccato il volo per costruire il suo nido in città. Si era allenato molto per quel viaggio e le sue ali minute promettevano grandi cose. Portò con sé paure, desideri e un materno promemoria, “Ricordati che sei tuo”, che come un faro avrebbe illuminato quella e tante altre rotte. Quando le luci della metropoli smisero di essere piccole piccole, Timo iniziò la discesa. Il vento soffiava forte, fortissimo, ma il giovane pennuto spingeva più del vento. Un unicorno può tutto, pensava sorridendo. Improvvisò allora acrobazie aeree, volteggi da capogiro e maestose piroette. Si sentii leggero come non mai e i dubbi divennero lievi come nuvole di zucchero filato. Così, dolcemente, planò sul tetto di un palazzo, scrollò le penne e iniziò a scrutare il nuovo orizzonte. Sul suo becco si piantò però una smorfia di sgomento. Il giardiniere vide una geometria fredda e senza colore: niente alberi, niente fiori, niente frutti. Neanche una foglia da calpestare. Il cemento aveva pietrificato tutto, persino i sorrisi. Grigie erano le facce, grigie erano le case, grigie erano le piazze. Gli umani avevano smesso di coltivare la bellezza e nutrivano di morte la vita. La notte lo avvolse con un abbraccio e Timo si addormentò. Al suo risveglio la città era ancora più nuda, coi suoi sbagli e le sue fragilità che vestivano di inverno ogni cosa. Si rimboccò allora la camicia, fece un respiro profondo, chiuse e gli occhi e si mise in ascolto: da qualche parte, ne era certo, c'erano cuori che avevano bisogno di sorridere. Che volevano tornare a sorridere. Tic tic. Ecco il primo ticchettio. Era quello di Candy, una signora dai capelli bianchi e dalle rughe dolci, che da troppo tempo si sentiva sola. Tic tic. Ecco il secondo ticchettio. Era quello di Mario, uno scolaretto diligente con la passione per il pallone e un papà troppo indaffarato per giocare. Tic tic. Ecco il terzo ticchettio. Era quello di Marta, una poetessa senza versi e un taccuino bianco in cerca di inchiostro. Tic tic. Ecco il quarto, poi il quinto, il sesto, il settimo ticchettio. Timo li raggiunse tutti e a ciascuno consegnò dei semi speciali da interrare al centro e ai margini della città. Il sole si alternò alla pioggia, la pioggia al sole e in poco tempo i semi speciali divennero alberi, fiori e frutti e tutti tornarono a sorridere. Candy fece amicizia con Pina, una maestra in pensione dal pollice verde. Mario e il papà, diventati custodi delle aiuole del quartiere, si divertivano a innaffiarsi a vicenda. Marta aveva ripreso a scrivere. Quella bellezza condivisa le fece germogliare nuovi raccolti di parole. E il giardiniere di sorrisi? Timo non smise mai di mangiare gnocchi, di indossare camicie a quadrettoni e di volare fiero e coraggioso, come un unicorno. Più di un unicorno.

Un pizzico di me

Ho manie di piccolezza. Mi piacciono i sassi, le foglie, gli origami. Mi piacciono gli occhi che non mentono, le dita che sfogliano, i piedini che calciano. Mi piacciono le parole semplici e gli haiku complessi, le chiavi che aprono ma non serrano, i coriandoli che volano, le frittelle che ingrassano. Mi piacciono le gocce di rugiada e le bolle di sapone. Sì, mi piacciono le piccole, le piccole grandi cose.

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