L'ABC delle coscienze
VANESSA VISCOGLIOSI
14:00:00
Per anni mi sono occupata
di arti visive e ne ho affidato il racconto alla parola scritta. Non
ho mai vissuto l'Arte come un bene economico, ma le ho sempre dato un
grande, grandissimo, valore. Romantico e passionale per lo più. Di
lotta e di confronto/scontro/conforto per lo meno. Perché quando
un'opera attraversa la tua epidermide può guarirti o incalzare le
tue debolezze, può interrogare i tuoi sensi di colpa, può
rispondere a delle urgenze, può esorcizzare le bruttezze del mondo,
può anticiparne i tempi o decodificarne degli altri (dentro di te o
fuori di te), può spingerti alla riflessione, alla critica, al
superamento, al miglioramento o all'annullamento. L'Arte è potente
in tutte le sue forme e con tutti i suoi mezzi. Sono Gina Pane, Lucio
Dalla, Erri De Luca, Andrea Pazienza, Sorrentino. Sono Caravaggio, i
Pearl Jam, Gillo Dorfles, Mozart, Bjork. Sono Alda Merini, Zaha
Hadid, Bufalino, Gianni Rodari. Sono Pina Bauch, Frida Khalo, Joseph
Beuys, Stanley Kubrick, Charlie Chaplin, gli Afterhours. Sono i
fotografi di reportage che ci restituiscono i drammi delle guerre e
la bellezza della pace. Sono gli illustratori per i libri d'infanzia
e l'infanzia persa dagli illustratori satirici. Sono gli autori dalle
penne felici in giornate infelici. Sono i versi sgangherati di poeti
ancora più sgangherati. Sono le mani degli scultori, i piedi delle
etoile, il sangue dei perfomer. Ma sono anche chi cerca di rendere
questo pianeta, un pianeta migliore. Sono gli ambientalisti che
lottano contro il cemento e piantano alberi, sono i volontari con
l'obbligo personale di umanità, sono gli antispecisti che lottano
contro gli allevamenti intensivi e piantano semi. E sono chi crede
nel pensiero che diventa azione e nell'azione che genera pensiero.
Ognuno col proprio stile, ognuno con la propria cifra, ognuno con la
propria sensibilità può condurre alla conoscenza e/o alla
costruzione di nuovi orizzonti etici e culturali. Io, nella vita e
per questo blog, ho scelto l'ironia per affrontare il negativo e il
positivo per raccontare il suo polo opposto. Forse per questo ho
amato da subito la “con/figur/azione” dell'Abbecedario degli
Animali, un libro che nasce da una ricerca di Dottorato in
Sociologia della Comunicazione e Scienze dello Spettacolo di
Alessandro Fiori, e che con il contributo prezioso di Safarà Editore e dell'associazione
animalista Essere Animali, coniuga perfettamente la potenza evocativa
dell'immagine alla verità oggettiva di dati e comportamenti. Un bel
progetto editoriale che, dalla A alla Z, accompagna il lettore senza
supponenza e giudizio alcuno, all'interno di un alfabeto di pratiche
di sofferenza a cui gli animali sono sottoposti. Il linguaggio
semplice e diretto delle illustrazioni a sinistra, si riflette
nell'essenzialità e nella brevità dei testi a destra: tutto vola
basso, pure la palette colore, ma senza scardinare qualità e
contenuto. Perché questo ABC non sbraita, non urla il dolore
acquisito durante le centinaia di investigazioni e scoperte degli
attivisti. Come tutti gli ABC parte dall'inizio, dalla verità
sostanziale dei fatti, e ci invita a ricordare quello che a volte
dimentichiamo, la nostra coscienza.
Abbecedario degli animali
A
cura di Alessandro Fiori
Illustratori (Chiara Blumer, Eugenia Ciamitarro, Giovanni Frasconi, Alessandra
Omboni, Nadia Pillon, Davide Bart. Salvemini, Rosita Uricchio)
Safarà Editore