Coi primi e i secondi me la sono sempre cavata superando la sufficienza. Ma coi dolci, che tragedia: mai cotti, troppo duri, troppo molli, poco lievitati. Mai riusciti insomma! Poi la perla in tv di uno chef: «La pasticceria è chimica. Se rispettate le unità di misura il risultato è assicurato». Ma non poteva dirmelo prima? Io, nelle torte, ci mettevo sempre tutto, ma proprio tutto. Cuore, sentimenti e pure gli ingredienti, certo. Ma niente, la negazione più totale. Dotta di questa verità mi sono messa al lavoro e i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-m-e-n-t-e ho sfornato una torta al pistacchio d-e-l-i-z-i-o-s-a! Lo chef aveva dunque ragione... ma allora cosa sbagliavo? Perché il cuore e tutti i sentimenti, io li metto ancora!
ingredienti
250 gr di farina integrale
100 gr di farina al pistacchio
2 cucchiai di fecola di patate
180 gr di zucchero di canna
1 bustina di lievito naturale
150 ml di olio di girasole
latte di soia q.b.
difficoltà
facile
cottura
20 minuti
preparazione
10 minuti
Versa l'olio di girasole e il latte di soia in una ciotola e aggiungi mescolando la farina integrale, quella di pistacchio, la fecola, lo zucchero e, in ultimo, il lievito. Se il composto risulta troppo denso metti altro latte. Olia per bene una teglia e inforna per 20 minuti a 180 gradi. Buon appetito!
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